DURC bloccato, sempre più spesso sui social e sulla stampa imperversano polemiche per il comportamento degli enti che esprimono l’esito della procedura.
I primi passi per sbloccare il DURC
La valutazione delle operazioni da compiere per lo sblocco di un DURC deve sempre partire dalle fondamenta della pretesa che va analizzata assieme alle procedure seguite da parte dell’ente.
Le modalità per sbloccare il DURC sono, generalmente, 4.
1) pagare tutto;
2) ottenere una dilazione e rispettarla avendo la consapevolezza che le procedure ti fanno rinunciare ad ogni successiva pretesa di contestazione;
3) presentare un ricorso amministrativo che anestetizza la procedura di blocco soltanto temporaneamente fino al rigetto od al silenzio rigetto;
4) promuovere un ricorso giudiziale che fornisce una temporanea regolarizzazione e si protrae fino alla pronuncia a favore del contribuente ovvero fino ad un eventuale provvedimento esecutivo del giudice.
L’ultima soluzione è quella che, quando la pretesa è abusata, preferiamo prendere in considerazione perché anche gli enti pubblici sbagliano.
Che succede se l’INPS o l’INAIL o la Cassa Edile sbagliano?
Quando un istituto, sbagliando, blocca il DURC é sempre opportuno far fare una richiesta di rettifica al direttore e contestualmente anche al responsabile del procedimento “indicando” le ragioni del disguido ovvero inoltrando le quietanze. Per questo è sempre opportuno farsi affiancare da un buon Consulente del Lavoro o da un Commercialista.
Se é urgente risolvere il problema DURC?
il codice di procedura civile consente di chiedere al giudice un provvedimento d’urgenza, ma devono essere presenti buone ragioni di diritto e soprattutto l’urgenza inderogabile.
Tutto deve essere dimostrato dal contribuente ed anche con buoni consulenti e legali non sempre è facile.
Se ci sono dei danni?
Se nell’attesa della rettifica, tuttavia, saltano un affare o due o tre, il datore di lavoro, con in mano le prove della perdita economica subita, documenti alla mano e non solo con lamentele é chiacchiere (email, trattative documentate ecc…) si rivolge all’Avvocato e fa notificare subito una citazione per danni spiegando le proprie ragioni portando il caso immediatamente davanti al Tribunale.
Cos’altro si può fare ?
Secondo i fatti é sempre da valutare anche sia un esposto querela alla magistratura che, in alcuni casi, anche la segnalazione all’AGCOM laddove sia in qualche modo dimostrabile un certo impatto sulla concorrenza tra imprese ed il libero mercato.
Per consulenza ed assistenza rivolgersi, senza ritardo, ai nostri uffici. Per urgenze 3474775915.

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